Rave |
In inglese sta per "delirio", entusiasmo sfrenato. A volte anche "estasi", dal verbo "to rave" che significa, fra l'altro, andare in estasi. E qualcuno sostiene addirittura che la parola raver sia stata usata negli anni Sessanta per descrivere gruppi di fans isteriche. Da circa un decennio si chiamano così le feste non stop in luoghi non canonici per il ballo strapiene di gente e a base di musica techno suonata fino al mattino con annessi cocktail di droghe di sintesi. Il fenomeno parte nella seconda metà degli anni Ottanta in Gran Bretagna con il nome di Watehouse parties, feste in vecchie stazioni del metro, capannoni sfitti, fabbriche rimaste inutilizzate, torri direzionali, aree industriali dismesse. Parties pensati con l'idea di entrare in luoghi alienanti e al tempo stesso neutri, trasformabili e plasmabili a piacimento attraverso la musica e l'evento. Di lì si passa ai primi raduni "da delirio", che ricordano da vicino quelli dei figli dei fiori degli anni Settanta: nomadismo verso la campagna, musica ad alto volume, divertimento ininterrotto e sfrenato, consumo generalizzato di stupefacenti. Negli anni Novanta parte la reazione: nel novembre 1994 con il Criminal Justice Act and Pubblic Order Bill, in Inghilterra, i raves sono dichiarati illegali; stessa sorte in Germania, con un'unica eccezione: dal 1989, nel primo week-end di luglio di ogni anno, si tiene a Berlino la "Love Parade", un gigantesco rave on the road che vede affluire da ogni parte del mondo circa un milione di "techno-folli". La manifestazione che dura alcuni giorni e che vede la partecipazione dei migliori artisti techno-ambient avviene in un contesto di eccezionali misure di sicurezza e di contenimento. In Italia il fenomeno esplode nel giugno 1990, ma lo spirito organizzativo è decisamente professionale: i luoghi sono regolarmente affittati e la SIAE pagata. Gli avvenimenti, in sintonia con quegli anni, non si connotano mai in termini alternativi o "controculturali". Nel settembre dello stesso anno una manifestazione è segnata da un evento tragico: un giovane viene ucciso nel corso di una rissa. Da allora la situazione si deteriora e si frammenta: furti e risse diventano usuali, scompare il pubblico femminile e i techno-raduni sono pervasi da fremiti ultranazionalistici e di estrema destra. È il 1993: per i raves nostrani comincia il periodo decadente. Da allora le feste rave si dividono in due filoni, quello commerciale e il circuito "off," e quello illegale che riannoda i legami con le origini del fenomeno. Mentre i primi sono gestiti da gruppi di organizzatori professionali (exogroove), e si tengono all'interno di enormi discoteche con l'impiego della musica techno più dura (200 Bpm), gli avvenimenti del secondo genere si celebrano con occupazioni temporanee di spazi proibiti (TAZ), senza il pagamento di tributi SIAE e del biglietto d'ingresso. Non ci sono D.J. che catalizzano l'attenzione, la musica non supera necessariamente i 140 Bpm e, attraverso scenografie etniche, graffiti e riti catartici, tutto si tinge di misticismo. |
Reagente o reattivo |
1) Sostanza (elemento o composto) che prende parte a una reazione chimica. 2) Sostanza che viene utilizzata in analisi chimica per individuare la natura di altre sostanze con cui è fatta reagire. (vedi sostanze chimiche di base). |
Recettori |
Nome che viene dato ad alcuni "siti" del Sistema Nervoso Centrale nei quali la sostanza stupefacente si incastra provocando l'azione agonista cioè gli effetti che le sono propri. (vedi antagonisti). |
Red bird |
Nome attribuito in gergo alle compresse di Seconal. |
Rhynchosia |
Arbusto messicano dai fiori di colore giallo o bianco che produce fagioli variamente e graziosamente colorati con proprietà allucinogene (vedi "phaseoloides" e "pyramidalis"). |
Riciclaggio |
Reato che si perfeziona con la conversione o il trasferimento in attività lecite dei proventi conseguiti con la coltivazione, l'acquisto, la vendita, l'esportazione di stupefacenti al fine di dissimulare o di contraffare l'origine illecita di detti beni o di aiutare i responsabili a sfuggire alle conseguenze legali dei loro atti. Nel diritto penale italiano è previsto e punito dagli artt. 648 bis e 648 ter. |
Ricreazionali |
Si dice delle droghe che vengono consumate in momenti di aggregazione per aiutare ad evadere dalle attività quotidiane. |
Ritual |
Uno dei nomi fantasiosi ed ammiccanti con cui si individuano le "smart drugs" e gli "smart drinks", le bevande energetiche a basse di taurina, caffeina (vedi), misture di vitamine, aminoacidi ramificati e (uno o più) farmaci nootropici. A meno che non vi sia riscontrata la presenza di sostanze vietate, come l'efedrina, non sono considerati dalla legge alla stregua degli altri psicotropi. |
Rivea corymbrosa |
Arbusto messicano appartenente alle "convolvulacee", il cui frutto, costituito da bacche allucinogene simili a fagioli di colore scuro , veniva utilizzato dagli Atzechi per produrre una droga chiamata "ololuiqui". |
Roba |
Nel gergo delinquenziale individua la droga, più specificatamente l'eroina. |
Rocket fuel |
Uno dei nomi con cui viene indicata la sostanza allucinogena di provenienza chimica detta fenciclidina, meglio conosciuta come PCP (vedi "angel dust", "crystal", "supergras", "killer-weed", "embalming fluid"). |
Roipnol |
Prodotto farmaceutico commercializzato dalla Hoffmann-Laroche, è la benzodiazepina (vedi) più usata al mondo dopo il "Valium". Negli Stati Uniti, la vendita non è mai stata autorizzata perché si ritiene che tra gli effetti della sostanza ci sia quello di inibire la capacità di resistere all'"approccio sessuale" (sessual reip). |
Rota |
In gergo, sta ad indicare la sofferenza provocata dalla crisi da astinenza (vedi). |
Rotta atlantica |
Uno degli itinerari (Venezuela-Colombia-Brasile-Argentina) attraverso cui la cocaina dai Paesi produttori varca l'oceano verso l'Europa ed ogni altra parte del mondo ovvero prende la direzione dell'America del Nord. |
Rotta balcanica |
Uno dei tragitti tradizionali con cui l'eroina giunge in Europa dai paesi di produzione attraverso la Turchia. Il punto d'ingresso nel "vecchio Continente" è Trieste. Lo scoppio della guerra nei Balcani ha costretto i trafficanti a nuove soluzioni di trasporto che hanno portato di fatto a modificare l'originario percorso. Lungo questa rotta, in territorio bulgaro, rumeno ed ucraino, vengono creati depositi di stoccaggio in modo da favorire l'apertura di nuovi canali di instradamento dell'eroina verso i Paesi occidentali. |
Rotta cinese |
Anche detta "Rotta della seta", è il percorso seguito dalla morfina base o dall'eroina per giungere dai paesi produttori a quelli di destinazione dell'Asia centrale. |
Rotta latino-americana |
Uno degli itinerari (Bolivia-Perù-Ecuador-Argentina-Paraguay) attraverso cui la cocaina dai Paesi produttori varca l'oceano verso l'Europa ed ogni altra parte del mondo. |
Rush |
Nome in gergo del "popper" (vedi quick balt). |